Dolore

Cosa fare in caso di mal di testa prolungato da giorni?

Il mal di testa, detto anche cefalea, colpisce circa il 50% degli adulti, è il terzo disturbo più diffuso tra la popolazione e la settima causa di disabilità al mondo.

Il mal di testa, detto anche cefalea, colpisce circa il 50% degli adulti, è il terzo disturbo più diffuso tra la popolazione e la settima causa di disabilità al mondo.

I mal di testa, però, non sono tutti uguali. Possono interessare diverse zone della testa, variare per caratteristiche, intensità e frequenza (mal di testa cronico o episodico).

Ma vediamo insieme quali sono i diversi tipi di mal di testa, quali sintomi hanno e quando possono diventare cronici.

I tipi di mal di testa

Generalmente sono distinguibili due gruppi principali di cefalea:

  • Cefalee primarie, ovvero mal di testa che non sono legati ad altre patologie e quindi disturbi autonomi,  “malattie” vere e proprie;
  • Cefalee secondarie, in cui il mal di testa è un sintomo di una malattia sottostante (ad esempio febbre, otite, nevralgie e sinusiti ma anche tumori cerebrali, traumi, lesioni, o infezioni).

Tra le cefalee primarie rientrano diversi tipi di mal di testa, tra i quali:

  • Cefalea di tipo tensivo, la forma più comune e meno disabilitante di mal di testa.
  • Emicrania, una forma altamente disabilitante caratterizzata da un dolore pulsante alla testa che spesso impedisce il normale svolgimento attività quotidiane. Può essere accompagnata da nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni e molto comunemente anche agli odori.
  • Cefalea a grappolo, caratterizzata da dolore intenso e con crisi frequenti che possono durare da 15 minuti a 3 ore e si manifestano da una volta ogni due giorni a otto volte al giorno.

A volte il mal di testa non si limita a essere episodico, ma diventa un disturbo che si presenta più volte nell'arco della settimana o mese. Sia l'emicrania che la cefalea di tipo tensivo possono diventare disturbi cronici.

Ci sono una varietà di cause e modi per gestire questa condizione. Vediamole di seguito.

Quando il mal di testa è definito cronico?

Il mal di testa viene definito “cronico” quando persiste per 15 giorni o più al mese e per almeno 3 mesi.

Il mal di testa cronico si verifica nell'1%-4% della popolazione, circa 1 miliardo di persone nel mondo. I tassi di prevalenza nelle donne sono da 3 a 5 volte superiori rispetto agli uomini.

Nei bambini e negli adolescenti l'emicrania cronica ha un'incidenza dal 7% al 17%, in ugual misura tra maschi e femmine fino all'età di 12 anni, quando predominano le seconde.

Nei casi di cefalea cronica il mal di testa è pressoché quotidiano, e può interferire in modo considerevole con la vita del paziente che ne soffre, innescando altre complicazioni come disturbi dell'umore, sonnolenza, effetti avversi da abuso di farmaci ecc.

È quindi importante indagare le cause che ne sono all'origine per individuare la terapia più adatta a trattarla.

Le cause del mal di testa cronico

Per ricercare le cause della cefalea cronica è importante sottoporsi a una valutazione medica per individuare i fattori scatenanti il dolore. Il paziente può anche tenere un diario del mal di testa che documenterà gli episodi e renderà più facile risalire alle cause e alle evoluzioni del disturbo.

Alcuni fattori possono aumentare la possibilità che il mal di testa si trasformi da cefalea episodica a cefalea cronica. Tra questi:

  • Stress, ansia o depressione
  • Disturbi del sonno
  • Abuso di caffeina
  • Problemi di origine odontoiatrica
  • Ipertensione
  • Abuso di farmaci per controllare i sintomi
  • Obesità
  • Patologie come ipotiroidismo, asma o allergie
  • Abuso di farmaci sintomatici

 I fattori di stress che causano il mal di testa possono essere tanti e, laddove individuati, dovrebbero essere evitati o ridotti al minimo.

Esami e prevenzione

Se il mal di testa non passa è necessario sottoporsi ad una visita specialistica, attraverso la quale il medico può capire la natura della cefalea.

In alcuni casi, lo specialista potrebbe richiedere al paziente di sottoporsi a esami diagnostici per escludere eventuali cause secondarie. Tra questi, i più comuni sono:

  • la risonanza magnetica che fornisce immagini dettagliate della testa per rilevare anomalie strutturali.
  • la TAC (o TC), tecnica radiologica che permette di studiare organi e tessuti.
  • la PET (tomografia a emissione di positroni) che consente di individuare precocemente i tumori e di valutarne la dimensione e la localizzazione.

La prognosi del mal di testa cronico è variabile, considerando tutti i fattori sociali e individuali a cui i pazienti sono sottoposti. La migliore terapia è la prevenzione che inizia dall'educare i pazienti a diventare più consapevoli dei sintomi e dei fattori scatenanti del mal di testa.

Un primo passo potrebbe essere eliminare i fattori di stress, fisico e mentale, ed evitare un uso eccessivo di farmaci che potrebbe peggiorare l'intensità e la frequenza del mal di testa.