Mal di testa in adolescenza

Sintomi e come intervenire

Alla base del mal di testa in adolescenza vi è l’evidenza accertata che, in età evolutiva, aumenta progressivamente fino a raggiungere il picco tra gli 11 e i 13 anni. Analizziamo i sintomi della cefalea tra gli adolescenti e come comportarsi per alleviarlo e combatterlo.

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Mal di testa nell’adolescenza: quanto è frequente?

Il mal di testa in adolescenza può spesso destare apprensione eccessiva nei genitori dei ragazzi che ne soffrono o essere considerato un pretesto per sottrarsi ad un impegno, soprattutto scolastico. 
In realtà alla base del disturbo vi è un’evenienza accertata: i dati scientifici rivelano che la prevalenza della cefalea in età evolutiva aumenta progressivamente e raggiunge il picco tra gli 11 e i 13 anni.
Si stima che entro i 15 anni di vita il 57-82% di bambini e adolescenti manifesti almeno un episodio di mal di testa.
In età scolare sono i maschi a essere maggiormente colpiti, mentre dopo la pubertà il mal di testa prevale nel sesso femminile. 

Mal di testa in adolescenza: come riconoscere i sintomi?

I genitori sono una risorsa preziosa per il medico, perché conoscono i propri figli e possono osservarli con attenzione per individuare le caratteristiche del loro mal di testa.  

Il più delle volte il mal di testa è benigno, ma non deve comunque essere trascurato. Oltre a disagio, infatti, il mal di testa nell’adolescenza può interferire sulla capacità di attenzione, sulla concentrazione e sulla memoria fino a compromettere la qualità della vita di chi ne soffre 

È opportuno che i genitori verifichino se e in quale misura il mal di testa modifica o limita la routine quotidiana del ragazzo o della ragazza, imponendo la rinuncia ad attività gradevoli o causando ansia e alterazioni dell’umore. 

Ad esempio, si consiglia di richiedere un’immediata visita medica nel caso in cui i sintomi del mal di testa facciano capo a 

  • un peggioramento repentino nell’arco di poche ore; 
  • sonnolenza 
  • vomito; 
  • perdita di coscienza.   

Il secondo aspetto che i genitori devono considerare è la frequenza nel tempo: un mal di testa sporadico può capitare a chiunque e in qualsiasi momento, ma attacchi di cefalea che tendono a ripetersi a intervalli sempre più ravvicinati richiedono attenzione.  

Un mal di testa acuto, infatti, può diventare cronico, ed è proprio questa l’evoluzione che è bene contrastare sin da subito. 

Un terzo elemento fondamentale è il contesto in cui il mal di testa si presenta: uno stile di vita sregolato, in cui l’adolescente per esempio dorme poco, salta la prima colazione e mangia quando capita, passando da un digiuno a un pasto abbondante, dovrebbe essere subito modificato. 

Stessa cosa vale per una postura scorretta, una permanenza eccessiva davanti a televisione, computer o smartphone, o un’applicazione intensa sui libri (soprattutto per “recuperare” lezioni e compiti all’ultimo minuto).  

Completamente differente è il mal di testa che compare in concomitanza di un periodo di sovraffaticamento psicofisico, come accade classicamente in prossimità di interrogazioni, verifiche ed esami: in questo caso il dialogo con l’adolescente può essere molto utile per aiutarlo a ritrovare un giusto equilibrio. 

È facilmente smascherabile, infine, la cefalea finta, usata come strategia per evitare un impegno fisico o intellettivo. Questa attitudine è riconoscibile in quanto l’atteggiamento del giovane risulta incompatibile con il disturbo lamentato: non è credibile, ad esempio, chi dice di non riuscire a studiare ma non si sottrae all’utilizzo di smartphone e videogiochi, non meno impegnativi per l’attenzione e per l’apparato visivo. 

Mal di testa nell’adolescente: attenzione allo stile di vita

Molte persone, anche tra gli adolescenti, sottovalutano l’impatto dello stile di vita sul proprio mal di testa: per esempio non si pongono limiti nell’attività fisica o sportiva, saltano i pasti (a partire dalla prima colazione) oppure seguono un’alimentazione non equilibrata.  

Anche il fumo, l’assunzione di alcol, in particolare a stomaco vuoto, e la mancanza di regolarità nei ritmi della giornata possono contribuire all’insorgenza del mal di testa. 

È importante individuare e modificare i possibili fattori determinanti o corresponsabili del mal di testa, a partire dalle abitudini fino alle condizioni ambientali sfavorevoli. Tra questi ultimi ricordiamo una scarsa illuminazione, una rumorosità eccessiva o un insufficiente ricambio d’aria nelle stanze adibite allo studio, alla lettura e al riposo.  

Mal di testa negli adolescenti: quando e come intervenire?

In primo luogo, come già accennato, è bene individuare e modificare i possibili fattori determinanti o corresponsabili, a partire da abitudini, comportamenti e condizioni ambientali sfavorevoli. 

Le Linee Guida dell’American Headache Society sottolineano la necessità di curare sempre il mal di testa, anche se leggero, per evitare che si presenti più frequente e con un’intensità maggiore.  

Un’altra indicazione utile riguarda la corretta modalità di impiego dei farmaci: si parte da dosaggi più bassi, utilizzando molecole che offrono un buon profilo di efficacia e sicurezza. 

L’approccio al mal di testa deve essere tempestivo e appropriato: è importante curarlo alla prima comparsa, senza sottovalutarlo o aspettare che passi da solo. 

A tale scopo può essere utile il ricorso a un antinfiammatorio non steroideo, quale per esempio ibuprofene, caratterizzato da un buon profilo di tollerabilità gastrica e sicurezza. 

È opportuno cominciare dal dosaggio più basso e tale da consentire una rapida e completa risoluzione della crisi. Il dosaggio va aumentato solo se strettamente necessario. 

Non bisogna permettere, insomma, che la cefalea abbia modo di sfuggire a un controllo attento e sistematico tenendo presente che un impiego non appropriato dei farmaci, oltre a non risolvere il disturbo, potrebbe anche favorirne la cronicizzazione. 

In altre parolela prima arma per curare il mal di testa nell’adolescenza è il “pronto intervento”, ricorrendo ad una soluzione adeguata alla tipologia e all’intensità del dolore. 

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