Abitudini
Un momento di… benessere
Nuova città, nuovo lavoro, nuovi amici: con tutti questi cambiamenti Simone non ha tempo di dedicarsi all’attività fisica e fare attenzione all’alimentazione e passa i pochi attimi di calma a rilassarsi sul divano rimpinzandosi di schifezze. A risentirne, non solo il girovita, ma anche il mal di testa che lo tormenta costantemente. Gioaladino, ci pensi tu?
Simone è il fratello di Marianna, una delle primissime atlete che mi è capitato di seguire. Preoccupata, mi aveva raccontato di questo suo fratellino, alle prese col primo lavoro dopo la laurea, che in pochi mesi si era trasformato: usciva sempre di meno, pochi sorrisi, era ingrassato parecchio e in più era preda di atroci mal di testa.
Ed ecco perché in un mercoledì qualsiasi, ho aperto la porta a questo ragazzone.
“Vedi Giò, il problema principale è che da quando ho finito l’università e trovato questo lavoro di Web Master, la mia vita è tanto cambiata. Nuova città, casa, nuovi amici… ho cambiato anche i ritmi della mia vita. Il lavoro deve essere la mia priorità, devo fare una bella figura, perché ne ho bisogno per raggiungere il mio vero obiettivo: entro due anni, massimo tre, voglio mettermi in proprio e fondare una mia piccola azienda. Devo lavorare sodo, h24 come dicono da me in ufficio, senza distrarmi e sacrificando anche un po’ della mia vita, tutto questo solo per due/tre anni, poi potrò dedicare il tempo a ciò che voglio: lavorare alla costruzione della mia azienda. Ho già deciso il nome, è SUPERLATIVA.MENTE, che ne dici?”
Io mi guardai bene dall’esprimere un giudizio, ma trasportato dall’entusiasmo di Simone per questo suo futuro gli dissi: “Se è funzionale al tuo obiettivo e se ti fa stare bene… Ma se tutto va bene, perché sei qua da me?”
Simone ribatté: “Perché non sono contento di come sono, perché ho spesso questi mal di testa feroci, praticamente tutti i giorni: arrivo a lavoro e pian piano sento che arrivano, partendo dalle spalle, dal collo, più passano le ore e peggio sto. E poi perché mi sento prigioniero, come imbrigliato in qualcosa che so che mi condurrà dove voglio arrivare, ma che mi sta costando tanta fatica; arrivo alla sera senza energia, senza più forza e con la voglia di mettermi solo steso sul divano con panino, Coca Cola e cioccolata, a guardare un po’ di sport in tv. Questo per sei giorni la settimana, infatti spessissimo lavoro anche il sabato e di conseguenza la domenica sono così stanco che la utilizzo solo per ricaricarmi. Vorrei evadere, ma in questa cella non trovo nemmeno una finestra da cui poter uscire e non sono nemmeno sicuro che ci sia questa finestra; quello che vorrei io è che tu mi aiutassi a trovarla e magari anche a segarne le sbarre…”
Quella semplice metafora mi aiutò a capire come potevo essergli utile.
“Simone, se riavvolgi il nastro delle cose che mi hai detto, ti accorgerai di quanti devo ci siano nel tuo racconto, sono troppi e tutti nel tuo presente: hai messo un solo voglio, quello relativo alla tua azienda, ma è un voglio nel futuro. Per me non sarebbe male inserire qualche voglio nel tuo presente che ti aiuterebbe ad aprire la finestra senza segare le sbarre generate dai tuoi troppi devo. Simone, se riuscirai a sostituire i devo con dei voglio, automaticamente le sbarre svaniranno e la finestra diventerà una porta da cui tu potrai facilmente uscire e rientrare; non vivrai più in una prigione, ma in un’accogliente casa. Cosa vorresti sistemare come prima cosa?”
Simone rispose veloce: “Vorrei che il mio male alla testa sparisse, non posso continuare a prendere pillole per farmelo passare, che dici, si può fare qualcosa?”
“Come tua sorella sa molto bene, non sono uno Medico Specialista nella terapia del mal di testa, ma ho qualche idea su come poterlo prevenire e combattere, ti interessa sapere la mia ricetta?”
“Sono qua per questo, spara!” disse sorridendo.
“Mi hai detto che il tuo male alla testa spesso comincia dal collo. Lasciati dire che da come stai seduto, non mi sembra che tu abbia una postura scorretta.”
A queste mie parole si illuminò dicendo “Hai ragione! Il tavolo su cui lavoro in ufficio è troppo basso, la seggiola è troppo alta e scomodissima e, dopo un po’ che lavoro, ho la schiena a pezzi perché per stare più comodo, sto tutto piegato e storto.”
“Bene, allora per prima cosa fatti sistemare la postazione di lavoro e vedrai che avrai immediati benefici. Mi hai poi detto che mangi porcherie, comincia a far attenzione alla qualità e alla quantità del cibo, ma di questo parleremo un'altra volta. Oggi vorrei parlare della tua attività fisica. Come sei messo da questo punto di vista?”
“Non faccio praticamente più nulla! Prima giocavo a tennis almeno due volte a settimana, ma adesso non ho più tempo; a volte la domenica mi ammazzo di fatica andando a correre per tre ore di seguito, ma quando torno a casa il male di testa mi assale fortissimo e in più, guarda qua!” e si indicò la pancia “Sono ingrassato otto chili in sei mesi, mi sento grasso, gonfio e goffo, e questo non fa altro che peggiorare il mio stato psicofisico.”
“Vedi Simone, quello che fai è veramente stupido: concentrare tutta l’attività fisica in una sola sessione non serve a nulla se non a stressare di più il tuo fisico e a peggiorare la tua condizione fisiologica. Il mal di testa che dopo ti assale altro non è che la risposta fisiologica allo sforzo. Io ti consiglio di cominciare con un’attività fisica leggera e costante almeno tre volte alla settimana, possibilmente aerobica: trenta minuti al giorno di corsa potrebbero essere un buonissimo inizio perché, mantenendo la frequenza cardiaca al di sotto dei cento battiti al minuto, ti aiuterebbero ad allentare lo stress, a diminuire la tensione muscolare e permetterebbero al tuo organismo di rilasciare le endorfine che hanno una azione antidolorifica naturale. Compra un contapassi, se già non ce l’hai, vedrai che ti aiuterà. Se deciderai di correre, mi raccomando, fallo a un ritmo leggero, magari alternando i minuti di corsa vera e propria a minuti di camminata veloce. Per lo stress, poi, ti aiuterebbe tanto il nuoto: immergere la testa in acqua ha anche una funzione paragonabile alla meditazione, ti rilasserebbe tanto e ti risintonizzerebbe su te stesso.”
“Sì bello!” disse “ma il tempo me lo dai tu?”
Deciso, risposi: “Io non vendo tempo, quello lo devi trovare tu! Lo troverai solo se lo vorrai trovare, ma trenta minuti sulle ventiquattro ore di un giorno li troverai sicuramente; non riuscire a trovare questo tempo è solo una bella e banale scusa della tua parte pigra e grassa. Per tutto il resto ne riparliamo…”
COME È FINITA LA STORIA?
Come sta adesso Simone? E il suo mal di testa?
Direi bene! In due mesi è dimagrito quattro chili smettendo di mangiare porcherie steso sul divano. In ufficio si è procurato una sedia da lavoro ergonomica che gli permette di avere una postura più corretta e, come suggerito, si è comperato un contapassi.
Per i primi dieci giorni ha mantenuto una media di circa diecimila passi giornalieri, poi ci ha preso gusto e ha cominciato a correre tre volte alla settimana, alla mattina prima di andare a lavorare, per trenta minuti. Ora corre già per quasi un’ora; l’ultima volta che è venuto a trovarmi mi ha raccontato che ha come obiettivo quello di correre una mezza maratona entro l’anno, senza mire di tempo, ma solo per il piacere di partecipare.
Ancora non va a nuotare semplicemente perché non ha trovato una piscina comoda vicina a casa o al lavoro, ma anche perché gli piace così tanto correre che non ne sente il bisogno.
Ah, dimenticavo! Il mal di testa? Non me ne ha mai più parlato e quindi qualcosa questo vorrà dire.