Abitudini
Un momento di… acqua
Silvia ha 36 anni, è mamma e manager e vive a Milano.
Silvia è sempre talmente affaccendata da dimenticarsi persino di bere acqua e questo le causa continui e intensi mal di testa. Per fortuna il nostro mental coach ha una soluzione per aiutarla…
Quel giorno stavo lavorando al mio libro, quando Marco, un mio carissimo amico, mi telefonò per chiedermi la cortesia di ricevere una sua conoscente e così alle 16 incontrai Silvia, mamma e manager di 36 anni, milanese.
Visto che era una bella giornata di sole di primavera, le proposi di andare in giardino, lì l’incontro sarebbe stato più naturale e rilassante.
“Dimmi Silvia, qual è il motivo per cui sei qui?”
“Le mie cattive abitudini” rispose.
“Non esistono cattive abitudini, solo abitudini non funzionali.” ribattei sorridendo.
“No, scusa Gioaladino, le mie sono proprio cattive. Hai presente quegli articoli con tutte le cose che non bisognerebbe fare? Io le faccio tutte. Lavoro tanto, troppo forse, non faccio sport, mangio a caso e di fretta, dormo pochissimo, praticamente non bevo acqua, solo bibite, fortuna che sono riuscita a smettere di fumare quando sono restata incinta, altrimenti avrei anche quella…”.
Così mi raccontò che, fino a qualche anno prima, le sue cattive abitudini le facevano buona compagnia e lei ci si trovava bene, tutto sommato. Anzi, le sue cattive abitudini la facevano sentire quasi speciale, al di sopra delle regole. Ma negli ultimi tempi, dipendere da tutto questo disordine le causava fatica, non le dava nessun tipo di piacere, si sentiva stanca e in più da tempo soffriva di episodici mal di testa, che si intensificavano nel periodo estivo.
“Ne hai parlato con un medico, di questi tuoi mal di testa?” chiesi.
Silvia mi rispose di no, che ogni volta che le venivano le tornava in mente che avrebbe dovuto farsi visitare, si era fatta anche dare il nome di uno specialista. Ma passato il momento di crisi, tutto come prima.
“L’anno scorso ho fatto Pilates per due mesi. Mi piaceva così tanto come mi faceva stare che ci andavo tutti i giorni in pausa pranzo. Dovevi vedermi: una matta. Poi ho saltato un giorno, poi due… e adesso continuo a dimenticare di iscrivermi, o rimando alla settimana prossima, ma in fondo in fondo so che finirò per non farlo. Solo che non capisco perché.”
Dopo averla ascoltata attentamente, le dissi: “Come ti dicevo, non esistono cattive abitudini, ma abitudini non funzionali. In questo momento hai tante abitudini che non ti danno una mano, questo è vero, ma per fare dei grandi cambiamenti hai bisogno prima di fare dei cambiamenti piccoli. Non puoi fare una rivoluzione distratta, solo un’evoluzione consapevole. Per esempio: perché non bevi acqua? L’acqua fa benissimo: essere idratati aiuta tante cose. Pensa che può anche aiutare a ridurre il mal di testa e a mangiare meno schifezze.”
Lei rispose con una specie di luccichio negli occhi: “È che non lo so, non mi viene proprio in mente, non sento tanto la sete. Poi bevo molti caffè, bibite alle macchinette… Forse se le eliminassi del tutto…”
Mi venne da sorridere: Silvia era quel tipo di persona che ha bisogno di vedere risultati subito, una fan delle misure drastiche. Il problema è che essere drastici è uno sforzo troppo grande per il corpo e per la mente, che si ribellano.
“Ma no, Silvia, non puoi cambiare tutto subito e con una privazione, poi! Concentrati veramente sull’acqua. Facciamo che il nostro primo obiettivo e farti bere più acqua, tutti i giorni.”
Le consegnai un quadernetto nero: “Tieni questo, qui scriverai tutto quello che riguarda questo tuo obiettivo. Come prima cosa scrivi tutti i motivi per cui non bevi acqua”.
Lei diligentemente scrisse:
non mi piace
è insipida
mi dimentico
non ho mai sete
non ho tempo
non posso andare in un bar e ordinare solo acqua
non ho l’abitudine di berla,
in famiglia tutti beviamo poco.
“In realtà le tue sono tutte scuse, preferisci queste scuse o cominciare a bere acqua?”
“Bere acqua” disse decisa.
“Allora dimenticati di tutte queste scuse, sono anche stupide, come solitamente tutte le scuse” dissi sorridendo. Adesso cominciamo.
Scrivi il tuo obiettivo, questa volta stavolta te lo dico io, così sarà più semplice: per 21 giorni, da domani e senza scuse, mi impegno a bere un litro di acqua al giorno, mezzo litro al mattino e mezzo litro al pomeriggio, in questo modo sicuramente il mio mal di testa diminuirà fino a scomparire.”
Le dissi di firmare questo impegno e di metterci anche la data.
Lei firmò, poi disse: “ma come faccio?” e aggiunse: “ma un litro non sarà troppo poco? Il medico mi aveva detto di berne almeno due”.
“Silvia, se adesso di acqua non ne bevi, dobbiamo fissare un obiettivo raggiungibile; credimi, per ora, un litro basta e avanza.”
Le suggerii di bere un bicchiere di acqua possibilmente tiepida al mattino e uno prima di coricarsi, due appuntamenti fissi con due normalissimi bicchieri d’acqua.
Poi le dissi: “Voglio che tu domani compri 15 bottigliette di acqua da 500 ml, naturale mi raccomando, così avrai una riserva per i prossimi 15 giorni.
Quando esci da casa, devi tassativamente avere con te una bottiglietta, devi finirla nella mattina, poi ne compri un’altra per il pomeriggio. Chiaro?”.
Lei disse: “Sì, ma se mi dimentico?”
“Ho visto che porti al polso un cronografo da running, attivalo ogni due ore e, quando senti il cicalino, bevi! Facile!” conclusi.
Lei disse: “E se non ho sete?”
“Bevi lo stesso” dissi, con tono fermo.
“E se sono in una situazione in cui mi è difficile farlo?”
“Bevi!” replicai.
“E se sono in riunione con il mio capo?”
Stavolta risposi “Dimmelo tu cosa dovrai fare.”
Lei, rassegnata, rispose: “Bere.”
“Brava hai capito!” conclusi. “Ah, dimenticavo, scrivi un diario dell’acqua. Per ogni giorno scrivi l’ora in cui bevi, cosa stavi facendo e come ti fa sentire bere in quel momento. È importante, credimi”.
“Sembra semplice” disse.
“Lo è solo se sarai motivata e autodisciplinata, ma sono sicuro che ce la farai.
I momenti in cui berrai saranno nuovi piccoli momenti per il tuo benessere, tu chiamami dopo i 21 giorni e dimmi com’è andata”.
COME È FINITA LA STORIA?
Attualmente Silvia beve regolarmente un litro di acqua al giorno e non ne può fare a meno. I mal di testa sono molto diminuiti in quantità e anche con il cibo va molto meglio: certe volte il cervello si confonde e pensa di avere fame quando invece, in effetti, ha sete. Il prossimo obiettivo di Silvia sarà quello di abituarsi a bere un litro e mezzo di acqua al giorno.
Ah, dimenticavo! L’acqua però, a Silvia, continua a non piacere.