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Quando il mal di testa deve preoccupare?
Il mal di testa è il terzo disturbo più diffuso, classificabile come patologia primaria o secondaria a un altro disturbo.
Il mal di testa è il terzo disturbo più diffuso, classificabile come patologia primaria o secondaria a un altro disturbo. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Il mal di testa viene definito “cronico” quando persiste per 15 giorni o più al mese e per almeno 3 mesi.
Il mal di testa cronico si verifica nell'1-4% dell'intera popolazione, circa 1 miliardo di persone nel mondo. Dei pazienti visitati in una clinica per il mal di testa, al 40% viene diagnosticato un mal di testa cronico. I tassi di prevalenza nelle donne sono da 3 a 5 volte superiori rispetto agli uomini
I fattori di rischio
Tra i fattori di rischio che aumentano la possibilità che il mal di testa si trasformi da episodico a cronico, sono inclusi:
- Stress, ansia o depressione
- Disturbi del sonno
- Consumo elevato di caffeina
- Problemi di origine odontoiatrica
- Ipertensione
- Abuso di farmaci per controllare i sintomi
- Obesità
- Patologie come ipotiroidismo, asma o allergie
Quali sono i segnali d'allarme che possono preoccupare?
Se cefalee analoghe si ripresentano in pazienti che appaiono in buona salute e hanno un esame obiettivo normale, la causa raramente è infausta. Tuttavia il mal di testa può nascondere delle gravità quando sono presenti sintomi come:
- età sopra i 50 anni
- un cambiamento significativo nel precedente pattern di cefalea
- forte mal di testa "a rombo di tuono" (grave cefalea che raggiunge il picco entro pochi secondi)
- febbre
- malattia nota che aumenta il rischio di mal di testa secondari come il cancro o l'HIV
- sintomi neurologici (per esempio uno stato mentale alterato, debolezza, diplopia, edema della papilla, deficit neurologici focali)
Cosa fare se il mal di testa non passa?
Se il mal di testa non passa è necessario sottoporsi a una visita specialistica, attraverso la quale il medico può capire la natura della cefalea.
In alcuni casi, lo specialista potrebbe richiedere al paziente di sottoporsi ad ulteriori esami diagnostici per identificare la natura del problema. Tra questi, i più comuni sono:
- la risonanza magnetica che fornisce immagini dettagliate della testa per rilevare anomalie strutturali.
- la TAC (o TC), tecnica radiologica che permette di studiare organi e tessuti.
- la PET (tomografia a emissione di positroni) che consente di individuare precocemente i tumori e di valutarne la dimensione e la localizzazione.
Valutazione del mal di testa
Un'anamnesi approfondita e un esame fisico sono indispensabili nella diagnosi del mal di testa cronico quotidiano.
In fase di valutazione il medico deve raccogliere informazioni riguardo la frequenza, l'intensità e le caratteristiche del dolore, nonché i fattori aggravanti e allevianti. Inoltre è indispensabile conoscere l'età e le caratteristiche demografiche del paziente, le sue abitudini quotidiane e i farmaci assunti.