Consigli
Mal di testa, che fare?
Se hai mal di testa e non sai come comportarti, non prendere la prima cosa che capita. Leggi qui i nostri consigli per provare a gestirlo al meglio.
Alzi la mano chi non ha mai digitato su Google la parola “mal di testa” nella speranza di trovare qualche magico rimedio che facesse sparire il dolore e invece ha ricevuto infinite pagine di risultati che suggeriscono sindromi con nomi esotici, malattie autoimmuni o malattie neurologiche.
Ecco quindi una buona occasione per fare chiarezza e per rispondere domanda: “Mal di testa, cosa fare?”.
Consulto medico o automedicazione? Le domande da porsi sul mal di testa
Per prima cosa è importante distinguere tra i casi in cui occorre consultare uno specialista, e magari fare degli esami approfonditi, e quelli in cui è possibile gestirlo ricorrendo a farmaci appropriati da automedicazione.
Come si fa?
Prova a monitorare le caratteristiche del tuo mal di testa, aiutandoti magari con un diario:
1. Analizza la frequenza degli attacchi, ovvero quante volte al mese soffri di episodi di mal di testa.
Idealmente si può dire che una frequenza di oltre le 7-8 volte sia già un campanello d’allarme valido, ma se superi le 15 volte al mese è davvero necessario consultare il tuo medico curante e in seguito uno specialista per farti suggerire una terapia adeguata alla tua tipologia di mal di testa.
2. Quantifica i giorni al mese in cui fai ricorso ad analgesici per trovare sollievo dal mal di testa. Un numero di giorni di ricorso ad analgesici superiore a 10 al mese necessita l’attenzione di un medico.
3. Fai attenzione all’evoluzione del tuo mal di testa. Se in passato hai già sofferto di episodi di cefalea e ora noti delle differenze in termini di intensità, durata o sintomi associati è bene porsi delle domande per escludere red flags, cioè dei segni e sintomi campanelli di allarme che devono esortare ad approfondire il disturbo con una visita specialistica e accertamenti clinici.
Alcuni esempi di red flags sono:
- esordio della cefalea dopo i 50 anni;
- esordio di una cefalea con caratteristiche nuove o differenti;
- cefalea di intensità mai provata prima;
- cefalea con esordio subacuto e progressivo peggioramento;
- cefalea che insorge in seguito a esercizio fisico intenso, attività sessuale, un colpo di tosse o uno starnuto;
- cefalea associata a sintomi neurologici.
Se la risposta a tutte queste domande è “No”, puoi ricorrere a un farmaco analgesico da automedicazione per gestire il tuo mal di testa. Fai in ogni caso sempre riferimento al medico, se i sintomi non dovessero migliorare.
Come praticare una corretta automedicazione contro il mal di testa
L’automedicazione per il mal di testa non va mai presa sottogamba. In caso di attacco di cefalea, assumere il farmaco subito, nelle dosi e nelle modalità consigliate, è importante per evitare che il dolore aumenti, compromettendo l’efficacia del medicinale stesso.
Ignorare i sintomi di una cefalea non è affatto saggio perché l’automedicazione svolta in maniera adeguata è anch’essa una forma efficace di gestione del mal di testa.
Viceversa, assumere regolarmente una quantità eccessiva di farmaci è davvero nocivo e rischia di cronicizzare il disturbo trasformandolo in una cefalea da farmaci, e può anche causare effetti indesiderati
Una terapia per dare sollievo al mal di testa non deve però limitarsi alla somministrazione di farmaci appropriati ma deve anche comprendere un cambiamento del proprio stile di vita, eliminando eventuali cattive abitudini che possono essere alla base della cefalea.
Scopri quali sono le abitudini che potresti migliorare qui.