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La cefalea cronica è una malattia sociale

Il mal di testa cronico si verifica nell'1%-4% della popolazione, circa 1 miliardo di persone nel mondo. I tassi di prevalenza nelle donne sono da 3 a 5 volte superiori rispetto agli uomini.

Secondo le stime ufficiali le donne che soffrono ogni mese di mal di testa legati alle variazioni ormonali sono almeno 5 milioni. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Nei casi di cefalea cronica il mal di testa è pressoché quotidiano e  interferisce in modo considerevole con la vita del paziente colpito, innescando altre complicazioni come disturbi dell'umore, sonnolenza, effetti avversi da abuso di farmaci ecc.

Il riconoscimento di malattia sociale

L’8 luglio 2020 il Senato ha approvato in via definitiva la  proposta di legge "Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale".

In questo modo si certifica la cefalea cronica come malattia sociale, ovvero come una malattia che a causa del considerevole numero dei soggetti colpiti ha una grave incidenza sulla società.

In particolare, il testo di legge prevede che il riconoscimento di malattia sociale venga previsto per i casi di cefalea accertati da almeno un anno, il cui effetto invalidante venga diagnosticato da uno specialista del settore presso un centro accreditato e che si manifestino nelle seguenti forme: a) emicrania cronica e ad alta frequenza; b) cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; c) cefalea a grappolo cronica; d) emicrania parossistica cronica; e) cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; f) emicrania continua.

La Società Italia di Neurologia (SIN), la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e l'Associazione Nazionale per la Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF) si sono dette soddisfatte del raggiungimento di questo obiettivo storico per i pazienti, che dà finalmente un giusto riconoscimento alla loro condizione di forte disagio.

Il provvedimento prevede, inoltre, l'emanazione di un decreto del Ministro della Salute che individui progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone con cefalea, i criteri e le modalità con cui le Regioni dovranno attuarli. Tale decreto dovrà essere adottato, previa intesa sancita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge e non potrà comportare nuovi o maggiori oneri pubblici.