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Il ruolo della caffeina nel trattamento del mal di testa, ma attenzione a non esagerare

La caffeina svolge un’azione analgesica sul sistema nervoso che può essere utile nel trattamento del mal di testa, ma consumata in grandi quantità può anche provocarlo.

Mal di testa e caffè

È risaputo che il caffè, uno dei piaceri più diffusi tra gli Italiani, può stimolare la veglia, aumentare la concentrazione e diminuire la sensazione di stanchezza, ma sapevi che è anche capace di alleviare o scatenare un attacco di mal di testa?

Le proprietà del caffè contro il mal di testa

Il caffè, così come il tè, contiene caffeina, che si trova naturalmente anche nel guaranà, nelle noci di cola, nel cacao ed è contenuta anche in molte bibite analcoliche, bevande energetiche e integratori alimentari.

 

La caffeina svolge un’azione eccitante sul sistema nervoso centrale e periferico. Per questo motivo, da sola o in combinazione con altri principi attivi analgesici, è spesso efficacemente utilizzata come coadiuvante analgesico nella terapia per trattare gli attacchi di emicrania o cefalea di tipo tensivo.

Un’arma a doppio taglio: il caffè come possibile causa del mal di testa

Ci sono diversi studi che hanno valutato gli effetti della caffeina sul mal di testa.

 

Una recente ricerca pubblicata su una nota rivista scientifica, l'American Journal of Medicine, ha valutato il ruolo delle bevande contenenti caffeina come potenziale fattore scatenante dell'emicrania.

 

A 101 persone sofferenti di emicrania episodica, è stato chiesto di compilare un diario per un mese e mezzo, inserendo anche le informazioni riguardanti i consumi di caffeina.

 

Lo studio ha confrontato l'incidenza del disturbo nei giorni caratterizzati da un maggior apporto di caffeina con quella relativa ad altri in cui il consumo era stato sporadico o nullo.

 

I risultati dello studio hanno dimostrato che bere una o due bevande contenenti caffeina in un giorno non sembra essere collegato allo sviluppo di mal di testa, tuttavia, alti livelli di assunzione di bevande contenenti caffeina possono essere un fattore scatenante per l’emicrania.

 

Il consumo cronico di elevate quantità di caffeina può esporre, inoltre, al rischio di una sindrome da dipendenza.

 

La quantità di consumo di caffeina necessaria per innescare i sintomi da astinenza da caffeina dopo l'interruzione improvvisa è di 300 mg di caffeina per 3 giorni consecutivi e 100 mg di caffeina per 7 giorni consecutivi.
La sindrome di astinenza può essere evitata con dosi sostitutive di solo 25 mg di caffeina al giorno.
I sintomi tipici della sindrome da astinenza da brusca e improvvisa della caffeina sono:

  • forte mal di testa;
  • sonnolenza;
  • cambiamenti di umore;
  • difficoltà di concentrazione;
  • nausea e dolore;
  • rigidità muscolare;
  • rinorrea.

 

Può capitare ad esempio che la riduzione di assunzione di caffeina tipica del week-end contribuisca allo sviluppo di una piccola “crisi di astinenza”, con la comparsa di un attacco di mal di testa.